Il comune di Santena confina con i comuni di Chieri, Villastellone, Cambiano e Poirino. La sua altimetria è di 237 metri s.l.m., ha una popolazione di 10.200 abitanti (dati del censimento del 2007), la superficie è di 16 km². Si suddivide in frazioni: Carolina, Case Nuove, Gamenario, Luserna, San Salvà, Tetti Agostino, Tetti Busso, Tetti Giro.
Il ritrovamento di alcune anfore funerarie romane e di parecchie monete di rame risalenti all’incirca all’anno 150 d.C., nonché di mattoni e di anfore del periodo di Cesare Augusto, sembrano avvalorare la tesi secondo cui il territorio santenese fosse abitato già dai primi secoli dopo Cristo, quando il Piemonte era una provincia romana. La zona inferiore del rio Santena era popolata da gente detta “Agamina”, dal nome del castello del Gamenario (Gamenarium o Agaminum), attorno al quale quel popolo aveva fondato il proprio villaggio. Furono gli Agamini che costruirono sulle sponde del torrente Banna, detto allora Santena o Santina, un castello a cui diedero lo stesso nome del fiume; qui sorse e si sviluppò il villaggio santenese. Sebbene la città fosse sotto la Signoria del Vescovo, verso il 1000 d.C. il dominio diretto di Santena passò ai Canonici della cattedrale di Torino, detti di San Salvatore. In pratica i Santenesi vivevano liberi e indipendenti da Chieri dal 1400. Essi avevano particolari statuti ed erano governati da signori propri. Questa indipendenza non poteva piacere a Chieri che cercò di limitare la giurisdizione dei feudatari santenesi richiamandosi ad antichi diritti e consuetudini.
Fra i monumenti storici di Santena ricordiamo il Castello, splendida villa del XVIII secolo appartenuta ai Cavour e ai Visconti-Venosta, circondato da un bellissimo parco. La “casa-museo” presenta una mostra che documenta la vita privata e pubblica dello statista Camillo Benso di Cavour. Da vedere le stanze ricche di dipinti ed incisioni, lo studio Visconti Venosta, la Sala Diplomatica e il Salone delle Cacce. La Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo edificata nel 1922, e dedicata come la prima ai SS. Apostoli Pietro e Paolo, fu benedetta da Monsignor Luigi Benna, vicario capitolare: il 7 settembre 1930 è aperta al culto. Di stile barocco e basilicale, fu consacrata, insieme all’altare maggiore, dal Cardinale Maurilio Fossati il 3 febbraio 1940. La Torre: è stata costruita sulla falsa riga di una costruzione medievale detta il Castellazzo, parzialmente demolita nel Settecento per fare posto all’ampliamento della chiesa parrocchiale. La Tomba di Cavour: dopo la morte di Camillo Benso di Cavour, avvenuta il 6 giugno 1861, la famiglia fece costruire la cripta mortuaria sotto la cappella di famiglia attigua all’abside della chiesa parrocchiale. Il semplice ingresso alla tomba, dichiarata monumento nazionale, è impreziosito dall’ordine dorico delle colonne in granito, mentre le pareti interne sono rivestite di marmo nero segnato dalle lapidi che conservano le spoglie dei Benso di Cavour, Clermont-Tonnerre, Sellon, Sales.